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Agricoltura in Campania, Mortaruolo: “Non bastano più gli annunci. Serve un cambio di passo e una responsabilità comune”

“In occasione dell’incontro organizzato da Futuridea – alla presenza delle organizzazioni agricole e dell’assessore regionale Nicola Caputo – dopo aver rivolto un ringraziamento al presidente Carmine Nardone per questo importante focus sul mondo agricolo, ho voluto condividere con i presenti una serie di considerazioni su alcune criticità che quotidianamente il comparto agricolo si trova a dover affrontare.
Parliamo di aree interne, parliamo del Sannio. Eppure, è bene sottolineare l’assenza da oltre un anno del dirigente UOD agricoltura di Benevento. Una disattenzione che condiziona pesantemente il lavoro degli uffici, già carenti di personale e con un’età media elevata. Una premessa poco rassicurante per il mondo agricolo nei mesi a venire, soprattutto se si legge in combinato disposto con i bandi PSR.
Veniamo fuori da una programmazione che ha sortito un solo effetto nelle aree interne: lo scoraggiamento delle aziende agricole nel partecipare ad un bando. Anche oggi, nel cosiddetto periodo transitorio, leggendo i bandi, 16.1 e 3.2 ad esempio, non si evince alcuna premialità per le aziende delle aree interne. Anzi, addirittura vengono danneggiate nei punteggi, contrariamente a quanto previsto anche dalle stesse istituzioni europee.
Mi si potrà obiettare che sono stati tanti i milioni di euro impegnati anche nella nostra provincia. Cosa che è assolutamente vera. Ma gli effetti? Come è possibile che a fronte di milioni di euro investiti le nostre aziende – in particolare in alcune aree del Sannio – subiscono quotidianamente un deprezzamento immobiliare e sono suscettibili di speculazioni senza precedenti? È possibile continuare a distribuire risorse senza alcuna strategia di sviluppo, senza una pianificazione mirata, a partire dalla costruzione delle filiere, che non aiuta le aziende e certamente condanna i territori?
Negli anni scorsi sulla definizione dei GAL e dei DAQ siamo stati senza dubbio la provincia che meglio ha interpretato lo spirito della UE, convinti che la creazione, il rafforzamento e la cooperazione tra filiere sarebbe stata l’unica strada percorribile per creare davvero valore aggiunto, elevare il reddito degli agricoltori e porre basi solide per contrastare l’erosione sociale ed economica dei nostri borghi. Eppure questo sforzo territoriale non ha visto alcun sostegno, né una concreta azione, nemmeno in termini di interlocuzione e consultazione.
Non bastano più gli annunci, il periodo è cruciale per le nostre realtà ma i problemi sono ancora tutti li. Occorre un cambio di passo e una responsabilità comune, a partire dalle istituzioni e da chi le rappresenta”.

 

Erasmo Mortaruolo, Consigliere regionale – Vicepresidente della Commissione Attività Produttive, Lavoro e Turismo della Campania